Forcella Torre Lastei, Agnèr, Quarta Pala di San Lucano, Busazza

Forcella Torre Lastei

Da Frassenè per la Via dei papà

di Diego Favero

È l’alta, vertiginosa forcella che divide i Lastèi d’Agner dalla torre omonima. Impercorribile lungo la gola che sprofonda nella valle di San Lucano, offre al contrario un bellissimo itinerario sul versante orientale, la cui continuità viene interrotta solo da un brevissimo salto di una ventina di metri, cosa irrisoria a fronte del considerevole dislivello complessivo. Le pendenze, soprattutto quella della parte alta, sono notevoli ma non tali da impedire un’emozionante sequenza di curve e infondono quella sensazione di vuoto che anche una costante irrinunciabile di tutto l’itinerario. Se pure saranno realizzate nuove discese nelle zone circostanti, a quella della Forcella Torre Lastèi spetterà comunque il merito di avere attraversato per la prima volta i Lastèi, quei pendii sospesi, bianchi fino a tarda primavera, che caratterizzano ad occidente la conca agordina.

Agnèr

Da Col di Pra per il Vallon delle Scandole

di Eugenio Bien

Il Vallon delle Scandole scivola con lineare verticalità tra la Torre Armena ed i Lastèi d’Agner. La decisione, con cui si affonda bianchissimo tra le alte pareti di dolomia grigia, ricorda il Canalone Neri che divide la Tosa dal Crozzon del Brenta. L’Agner e le Pale di San Lucano creano un contesto ambientale di straordinaria solennità, unico nelle Dolomiti, che suscita ammirazione e rispetto al tempo stesso. Le possibilità scialpinistiche sono poche e selettive, a causa dell’asprezza dei terreni, dei pesanti dislivelli e dell’impegno alpinistico richiesto. Il Vallon delle Scandole, percorso già a metà degli anni ’70, è l’itinerario che diede inizio all’esplorazione scialpinistica nella valle di San Lucano. È quello più logico ed invitante, forse tutt’oggi il più ambito ambito.

Dislivello: 1800 m
Tempo di salita: 6 ore e 30 minuti

Quarta Pala Di San Lucano

di Ilio De Biasio

La Quarta Pala è uno dei grandi templi dell’alpinismo nelle Pale di San Lucano. Basterebbero i nomi di Alessandro Gogna e di Renato Casarotto a confermarlo. L’imponenza dei suoi appicchi meridionali, che precipitano chilometrici nel Boràl di Lagunàz, assieme a quelli della Terza Pala, della Torre e dello Spiz di Lagunàz, non teme confronti. Come se non bastasse, oltre la valle di San Lucano fanno ecco le pareti ancora più alte ed ombrose dell’Agner e dei suoi satelliti. Unici a rassicurarci sono forse i bizzarri profili del sottogruppo della Cima di Pape. Un tale scenario sarebbe da solo un motivo sufficiente a raggiungere una vetta tanto rappresentativa anche senza tirare in causa la naturale sciabilità dei suoi pendii settentrionali.

Un felicissimo itinerario scialpinistico esplorato metà degli anni ’80, ci permette infatti di raggiungere agevolmente la sommità della Quarta Pala, senza eccedere nelle difficoltà e accompagnandoci con impeccabile logicità sui bellissimi pendii oltre la Forcella di Gardès.

Busazza

2894 m

Imponente prestigioso pilastro del Gruppo della Civetta che offre, a sud-est, un pendio sciabile di elevata difficoltà

Accesso: dalla località di Listolade, nei pressi di Agordo, si prende la strada di fronte all’albergo Civetta che risale la Val Corpassa verso la Capanna Trieste a 1135 m: nel periodo invernale la strada è spesso chiusa intorno a quota 800 m.

Ascesa: saliamo in direzione della Torre Trieste che si staglia sul fondo della Val Corpassa, seguendo in modo evidente la strada. Raggiunto il tratto quasi pianeggiante alla base della Torre (Pian de le Taie, a 1550 m circa), l’abbandoniamo e risaliamo qualche metro verso la parete; guadagnato qualche metro iniziamo un lungo traverso ad est, grossomodo sul percorso del sentiero estivo 558. Entrati nel grande catino denominato Scalet delle Sasse, saliamo portandoci leggermente a destra per compiere un ultimo traverso a sinistra, ed entrare nella piana della conca finale. Senza seguirla volgiamo a sinistra puntando alla Cima della Busazza mediante un ripido canalino, sempre un po’ a sinistra del grande versante est, fino a dove questo termina su alcune balze. Qui un impegnativo passaggio alpinistico in traverso da sinistra verso destra consente di accedere al pendio finale. Scartando alcune asperità raggiungiamo la Cima della Busazza.

Discesa: per la via di salita.