Museo di geologia, paleontologia e mineralogia delle Dolomiti agordine

Il Museo di geologia, paleontologia e mineralogia delle dolomiti agordine occupa i due piani dell’edificio “’ex macello” di Agordo. Una grande immagine (4×2 metri) della scarpata di scogliera delle Pale di San Lucano, con relativo disegno esplicativo, accoglie il visitatore che entra in museo, seguono alcuni campioni di rocce della serie stratigrafica delle Dolomiti e alcuni esemplari di minerali di grandi dimensioni, tra cui una fluorite con cristalli di 20 cm e una siderite di 3 quintali. Alcune vetrine verticali raccolgono la sequenza stratigrafica, divisa nei periodi geologici, dell’agordino: dal Basamento Cristallino Paleozoico alla più recente Maiolica (l’ultima fase del tardo Giurassico, approssimativamente tra 145 e 152 milioni di anni fa). In ogni bacheca sono illustrate le caratteristiche e la distribuzione delle formazioni geologiche e sono esposti campioni di fossili e minerali. Particolarmente rari gli esemplari emersi nelle rocce metamorfiche, come i graptoliti e i coralli, dell’area di Ponte Alto. È presente inoltre un rarissimo esemplare del crostaceo “Euthycarcinus kessleri HANDLIRSCH”. Anche le ammoniti esposte hanno elevato valore, sia dal punto di vista estetico che scientifico. Uno spazio è dedicato all’illustrazione dei processi di fossilizzazione con varie tipologie di fossili disposti secondo la sistematica paleontologica. Al centro della sala una vasca di vetro illuminata permette di ricostruire l’ambiente di scogliera tropicale con una ipotetica pista con impronte di dinosauro. Immagini molto grandi con i profili geologici dei gruppi montuosi diMarmolada, Civetta e Pelmo, con relative spiegazioni, illustrano le pareti del Museo insieme alla geologia e geomorfologia dell’Agordino. In una specifica sezione dedicata all’archeometallurgia sono descritti i processi di lavorazione dei minerali e dei metalli, anche attraverso alcuni plastici finalizzati alla ricostruzione della storia della metallurgia del rame, a partire dalla sperimentazione e dalle ipotesi sui modelli dei più antichi dei forni di fusione, sino a quelli medievali, relativi al complesso minierario bellunese di Valle Imperina, presso Rivamonte Agordino. Al piano superiore del Museo, un allestimento è dedicato alla strumentazione topografica con vasta esposizione di strumenti antichi, originali, e ricostruzioni fedeli del merkhet egizio e della groma romana. Qui trovano spazio anche le mostre temporanee del Museo.

Presso la ex sede della scuola, l’esposizione procede con una importante (nel complesso circa 3000 pezzi) collezione di minerali, italiani e stranieri, donati dai periti minerari testimoni di una “scuola attiva”, che infatti qui si sono formati, ma per mancanza di lavoro hanno cercato impiego altrove. Particolare attenzione è data ai minerali provenienti dai siti minerari di sfruttamento storico in territorio Agordino, come Valle Imperina, Valle di San Lucano, Valle di Gares, miniera di Caprile, miniera del “Fursil” posta tra Selva e Colle Santa Lucia. Tale collezione ha avuto inizio a partire dagli anni Venti del Novecento. Al piano terra della scuola una mostra permanentePercorrendo i sentieri del tempo” illustra il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi seguendo un percorso che attraversa il tema dei fossili, della stratigrafia geologica, della tettonica e della lettura del paesaggio. Sono qui ospitati anche strumenti storici di topografia, di arte mineraria ed esplosivistica, all’interno dell’esposizione permanente: “Cinque secoli di storia, tecnologia e ingegno in Valle Imperina” a cura del perito minerario Gianfranco Mazzolli, con numerosi pannelli esplicativi e mappe originali della miniera, a partire dal 1600, dove il visitatore trova una nutrita raccolta di attrezzi e strumenti minerari insieme alla storia dell’abito del minatore.

Contatti

Via V Maggio 16
32021 Agordo – Belluno
Tel. 3288180959
Email preloran.d@alice.it